L’accesso alla detrazione del 110% è garantito solo se vengono effettuati interventi definiti “trainanti” tali da garantire un salto di due classi energetiche, o il conseguimento della classe energetica più alta, dell’unità immobiliare o dell’intero edificio nel caso di condomini.
quali soggetti possono accedere alla detrazione fiscale?
persone fisiche, soggetti titolari di reddito di impresa, istituti autonomi per le case popolari, che sostengono le spese per l’esecuzione degli interventi sugli edifici esistenti, parte di edifici esistenti o su unità immobiliari esistenti, posseduti o detenuti.
riferito ad un’unica unità immobiliare di proprietà esclusiva, funzionalmente indipendente che disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno e destinato all’abitazione di un singolo nucleo familiare.
dotata di installazioni o manufatti quali impianti di acqua, gas, elettricità, riscaldamento di proprietà esclusiva, e la presenza di un accesso autonomo dall’esterno, non comune ad altre unità immobiliari, chiuso da cancello o portone di ingresso da strada o giardino di proprietà esclusiva.
necessari per poter effettuare il salto di 2 classi energetiche ed usufruire dell’Ecobonus.
per almeno il 25% della superficie disperdente dell’edificio, verso l’esterno e/o vani non riscaldati e/o il terreno. Spesa massima ammissibile: 50.000 €
Spesa massima ammissibile: 30.000 € comprensivo di rifacimento impianto e rimozione impianto esistente.
da abbinare ad almeno un intervento trainante per poterli inserire in detrazione.
Spesa massima ammissibile: 48.000 €.
Spesa massima ammissibile per kW: 2.400 €/kWp.
Gli impianti installati all’interno dell’Ecobonus non possono godere dello scambio sul posto.
Spesa massima ammissibile: 48.000 €.
Spesa massima ammissibile per ogni kWh: 1.000 €/kWh
Spesa massima ammissibile: 3.000 €
Spesa massima ammissibile: 30.000 € comprensivo di rifacimento impianto e rimozione impianto esistente, per i seguenti impianti:
-caldaia a condensazione
-micro-cogeneratori
-scaldacqua in pompa di calore (1000,00 € fino a 150 lt di accumulo, 1250,00 € oltre 150 lt di accumulo)
-generatori di calore alimentati da biomassa combustibili
Spesa massima ammissibile: 60.000 € comprensivo di vetri e infissi.
Spesa massima ammissibile: 30.000 €
solo eseguiti su interi edifici e non singoli appartamenti.
necessari per poter effettuare il salto di 2 classi energetiche ed usufruire dell’Ecobonus.
per almeno il 25% della superficie disperdente dell’edificio, verso l’esterno e/o vani non riscaldati e/o il terreno.
Spesa massima ammissibile:
40.000 € moltiplicati per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio composto da due a otto unità immobiliari.
30.000 € moltiplicati per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio composto da più di otto unità immobiliari.
20.000 € moltiplicati per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio composto da due a otto unità immobiliari.
15.000 € moltiplicati per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio composto da più di otto unità immobiliari.
da abbinare ad almeno un intervento trainante per poterli inserire in detrazione.
Spesa massima ammissibile: 48.000 €.
Spesa massima ammissibile per kW: 2.400 €/kWp.
Gli impianti installati all’interno dell’Ecobonus non possono godere dello scambio sul posto.
Spesa massima ammissibile: 48.000 €.
Spesa massima ammissibile per ogni kWh: 1.000 €/kWh
Spesa massima ammissibile: 3.000 €
Spesa massima ammissibile: 30.000 € comprensivo di rifacimento impianto e rimozione impianto esistente, per i seguenti impianti:
-caldaia a condensazione
-scaldacqua in pompa di calore (1000,00 € fino a 150 lt di accumulo, 1250,00 € oltre 150 lt di accumulo)
Spesa massima ammissibile: 60.000 € comprensivo di vetri e infissi.
Spesa massima ammissibile: 30.000 €
La detrazione si divide su 5 anni in cinque quote annuali di pari importo. Il valore totale della fattura, al lordo di IVA, si può detrarre al 110% nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. Il beneficiario dovrà avere una capienza Irpef sufficiente per accogliere la quota annuale, altrimenti verrà persa.
In questo modo si cede al fornitore la detrazione con uno sconto di pari importo. Lo sconto massimo ammissibile corrisponde al 100% dell’importo. Il fornitore avrà la possibilità di cedere a sua volta il credito a terzi.
Il credito di imposta può essere ceduto ad istituti di credito o intermediari finanziari, come per esempio banche. La comunicazione per l’esercizio della cessione va inviata entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.
ciascun condomino può decidere se fruire direttamente la detrazione, oppure optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito. Non è necessario che per le parti comuni l’intero condominio opti nel suo insieme per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
La invitiamo inoltre a fare mente locale se il suo alloggio possiede difformità edilizie rispetto al catasto (aperture di finestre, muri spostati, sottotetti non abitati che lo sono diventati ecc…) in pratica abusi edilizi. In questo caso il nostro sopralluogo per ora è inutile in quanto deve prima contattare un geometra e sanare le difformità edilizie.